A causa dello
scoppio della crisi in Repubblica Centrafricana, accentuata dagli avvenimenti del 26 settembre 2015, com’è noto, si è creata una situazione che ha costretto
popolazioni intere a spostarsi.
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La situazione degli
sfollati interni (
déplacés) è sempre stata una preoccupazione per
Caritas Bangui, viste le difficili condizioni di vita degli stessi all’interno dei siti di aggregazione. Caritas Bangui si è fatta carico del problema ed ha portato sostegno sia materiale che morale alle vittime che hanno perso tutto e che vivevano in situazioni particolarmente disagiate e disumane.
Dopo la sua visita a Bangui dal 29 al 30 novembre 2015, il
santo Padre aveva espresso l’auspicio di aiutare le realtà che aveva potuto visitare, in particolare attraverso un aiuto ai
déplacés facilitando il loro rientro a casa o nei propri villaggi, un miglioramento della condizione dei bimbi malati del Complesso Pediatrico di Bangui e la promozione di una convivenza pacifica tra cristiani e musulmani attraverso la ricostruzione della scuola di San Mattia dove i ragazzi delle due comunità studiavano e crescevano insieme.
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All’interno di questo quadro, con l’appoggio della
Fondazione Cariplo, Caritas Ambrosiana ha sostenuto Caritas Bangui nell’accompagnamento di un
percorso di rientro a casa dei deplacés permettendo loro di ritrovare condizioni di vita dignitose anche attraverso la disponibilità di fondi per l’avvio di attività generatrici di reddito.
In particolare ci si è concentrati sulle famiglie rifugiatesi all’interno del Seminario Maggiore. Da quel momento, dopo il lancio dell’iniziativa, alla presenza del Nunzio Apostolico, dell’Arcivescovo di Bangui, della direttrice di Caritas Bangui, del rappresentante dell’Alto Commissariato per i rifugiati e dei funzionari del Ministero degli Affari Sociali si è cominciato il programma di rientro. In fasi successive, per gruppi di famiglie, si è arrivati a permettere la realizzazione del progetto per
499 nuclei familiari.