La guerra civile, che ha colpito la Repubblica Centrafricana negli ultimi anni, ha gravemente provato la popolazione e compromesso le attività agricole, fonte di sostentamento per molte famiglie.
Padre Beniamino, missionario nel paese da molti anni, ha continuato ad operare a
Bouar, cittadina nella prefettura di Nana-Mambéré, dalla quale molti degli abitanti di fede musulmana sono stati costretti a fuggire, e che è sede della missione e luogo d’incontro per i coltivatori durante l’annuale fiera agricola. Insieme con
Caritas Bouar si è sviluppato un piano d’azione nell’ottica di far crescere la comunità attraverso un progetto di sviluppo agricolo, allargatosi all’intera regione e che ha portato alla nascita di 107 associazioni. Il progetto, cofinanziato da
Caritas Ambrosiana, vede nella nascita e nel sostegno alle associazioni agricole la base per poter
donare alla regione stabilità e garantire sicurezza alimentare ai suoi abitanti.
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Di fondamentale importanza è stata la formazione delle varie
associazioni contadine, che sono sorte su base spontanea, capaci di lavorare in autonomia e di coordinarsi; dato l’elevato numero dei partecipanti sono state previste
5 sessioni di formazione, garantendo un piccolo sostegno per i trasporti per favorire la presenza di tutti coloro che risiedono lontano dal centro di Bouar. Lo svolgimento delle riunioni è stato monitorato da un incaricato, la presidentessa dell’Associazione “
Femme Chrétiennes”, che ha seguito l’evoluzione del progetto e mantiene i rapporti con le autorità locali, e da un animatore, che lavora a diretto contatto con le associazioni e si occupa della formazione, girando spesso per i villaggi con l’ausilio di una moto, messa a disposizione da Caritas Bouar. A sostegno delle associazioni vengono fornite delle
sementi quali mais, fagioli, arachidi, prodotti caratteristici della zona e presenti nella dieta quotidiana della popolazione, distribuite a seconda del numero di coltivatori facenti parte delle associazioni e delle aree disponibili per essere messe a coltura.

Altra parte importante del progetto prevede l’organizzazione e il sostegno all’
annuale fiera agricola, arrivata alla sua sesta edizione, che si è tenuta a Bouar la seconda settimana di febbraio, con tema “
Gli agricoltori uniti per la pace: la Terra ci nutre tutti senza discriminazioni”. Questa iniziativa, cui
Caritas Ambrosiana ha sostenuto, è una vetrina importante per i coltivatori della zona, che ogni anno raduna un centinaio di espositori, che esibiscono i loro prodotti nell’area della fiera, arrivando anche da villaggi distanti un centinaio di chilometri. Il sito per l’esposizione si trova vicino al centro di Bouar, uno spiazzo circondato da piante utilizzato precedentemente per le altre manifestazioni agricole. Una grossa spesa che Caritas Bouar si trova ad affrontare è il trasporto dei prodotti agricoli, che vengono caricati su dei camion presi a noleggio; agli espositori è richiesto un contributo di 15 euro e l’intenzione è di rendere, in futuro, le associazioni più autonome per il trasporto delle merci.
L’importanza della fiera è riconosciuta a livello locale e nazionale, tanto che ogni anno presenziano, durante tutto il periodo espositivo, personalità locali e del governo, e membri di organizzazioni internazionali che lavorano nell’area. Durante il periodo d’esposizione era presente un animatore, per intrattenere i partecipanti e presentare gli stand, così come le personalità che sono state invitate. Caritas Bouar ha nuovamente organizzato, per incentivare la partecipazione, la premiazione dei cinque migliori stand, sulla base dei giudizi espressi da personalità estranee alle associazioni, con nuovi attrezzi agricoli per il lavoro nei campi, basando la valutazione su tre criteri: la qualità, la quantità e la modalità di esposizione della merce.