L'azzardo non è un gioco
«La Consulta nazionale antiusura - dichiara il presidente, nonché direttore di Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti - da diversi anni ha intercettato l’azzardo come un fenomeno poliedrico e complesso che impatta non solo sulla vita economica e sociale del paese, ma anche sulla salute di una componente importante della popolazione italiana. I fatti di questi giorni, con l'emersione di giri di gioco online illegale frequentati da giovani calciatori, è per noi solo una triste conferma: da anni siamo pionieri, con gli appelli alle istituzioni e alla società civile, contro il dilagare dell’azzardopatia. L’azzardo non è un gioco. Uccide l’economia legale a beneficio di quella illegale. Benché negli ultimi anni le associazioni no slot abbiano fatto un grande lavoro per fare emergere il fenomeno in tutta la sua intensità, resta sommerso il dramma di milioni di famiglie, coinvolte in maniera diretta o indiretta dall'azzardopatia, dall’usura, dai fallimenti, dai suicidi».
Secondo l’Istituto superiore della sanità, in Italia l'esperienza di gioco riguarda circa 18,5 milioni di adulti e 700 mila minori. Tra costoro, 5,1 milioni sono giocatori abitudinari; all'interno del sottoinsieme degli abitudinari, l’indagine seleziona 1,5 milioni di giocatori problematici. «Lo scenario è di un business in continua espansione - avverte Gualzetti -. I centri scommesse spuntano in ogni dove, dalle Dolomiti a Palermo. I dati diffusi dall’Agenzia delle accise, dogane e monopoli (Adm) stimano che nel 2022 gli italiani per le varie tipologie di gioco hanno speso fino a 140 miliardi di euro, con un aumento del 30%».
La Consulta Antiusura ha richiamato il governo attuale ad assumere una posizione che segni un’inversione di rotta decisa rispetto al passato. Il documento, emesso nello scorso marzo, presenta 4 richieste principali:
1. l’approvazione di una legge di riordino complessivo del settore del gioco d’azzardo, che va definita, di concerto, dai ministeri della Salute, del Lavoro e delle politiche sociali e dell'Economia e finanze. Tale legge deve prevedere la riduzione dell’offerta del gioco d’azzardo;
2. la salvaguardia della possibilità, per Regioni ed enti locali, di intervenire con normative e regolamenti sull’offerta del gioco nel proprio territorio;
3. l’obbligo per l’Agenzia delle dogane e dei monopoli di fornire pubblicamente e periodicamente i dati sul settore;
4. attenzione al tema della dipendenza dal gioco d’azzardo nella ridefinizione del sistema sanitario e sociosanitario, in un’ottica di medicina di prossimità e di assistenza territoriale, come previsto nel Pnrr.