DIVENTARE GRANDI
Caritas Ambrosiana, grazie al contributo di Fondazione Cariplo, in collaborazione con le Parrocchie di S. Nazzaro e Celso alla Barona e Sant'Ilario e alla cooperativa sociale Farsi Prossimo onlus, ha potuto realizzare cinque alloggi sociali per favorire l'autonomia di neo maggiorenni fragili.
Il progetto mira a sostenere i neo maggiorenni in uscita dalle comunità educative, giovani che hanno vissuto fuori dalla propria famiglia d'origine o migranti giunti in Italia da soli. Grazie a questo tipo di accoglienza i ragazzi possono sperimentare un passaggio alla vita adulta meno faticoso.
Hanno generalmente una maturità personale vicina alle competenze necessarie ad una vita autonoma, lavorano e godono, seppur in alcuni casi in modo non molto stabile, di un’autonomia a livello economico. D’altra parte, necessitano di una forma di protezione minimale, resa possibile dal basso contributo economico richiesto per le spese di gestione, e dalla presenza di figure educative disponibile a sostenerli nell’affrontare i problemi relativi all’integrazione nel tessuto sociale.
Da gennaio 2019 sono stati accolti 59 giovani provenienti da varie parti del mondo (Albania, Egitto, Camerun, Pakistan...) Durante il periodo di accoglienza, i ragazzi hanno come principale obiettivo quello di consolidare la propria posizione lavorativa con contratti più tutelanti per loro stessi e preferibilmente di media-lunga durata. Questo traguardo è finalizzato all’ottenimento del Permesso di Soggiorno per Occupazione, che rappresenta per loro il primo vero step verso una maggiore indipendenza.
Il progetto Diventare Grandi ha concepito queste nuove esperienze alloggiative, come progetti integrati con la rete informale e territoriale. Le parrocchie che hanno scelto di accogliere gli alloggi all’interno delle proprie strutture rappresentano una importante risorsa relazionale che consente ai giovani accolti di percepire attorno a sè la presenza di una comunità a cui riferirsi per trovare ascolto, accompagnamento e legami di amicizia. Il progetto ha visto il coinvolgimento di circa 30 persone, singoli e famiglie, appartenenti a questi contesti che con modalità diverse si relazionano volontariamente con i ragazzi e gli educatori favorendo occasioni di interazione, che consolidano la possibilità di una reale reciproca integrazione.