Sono 25 le Case Alloggio presenti in Lombardia, un terzo delle strutture di accoglienza presenti in Italia, sorte alla fine degli anni ’80 per rispondere in modo integrato sanitario e sociale ai bisogni delle persone con HIV/AIDS. Nel 2012 poco meno di 300 persone sono state accolte nelle Case Alloggio lombarde.
Dopo il “tempo breve” dei primi anni caratterizzato da una altissima mortalità, dopo il futuro aperto dalle terapie, gli ospiti e gli operatori delle Case sembrano oggi entrati in un “tempo sospeso”, dove si fatica ad intravvedere un futuro possibile e a trovare significati. Ma il tempo sospeso non è tempo vuoto. È tempo di difficile gestione e di difficile comprensione. Sospeso tra deboli speranze e forti minacce. Un tempo in cui emergono domande inespresse sulla vita e sulla morte entro una percezione di sé e del mondo che non collima con il sentire comune e a cui il sentire comune fatica a rispondere… o preferisce ignorare.
La poesia è un canale in cui possono passare emozioni, sentimenti, pezzi di vita preziosi e soprattutto quel che non sappiamo di sapere. È occasione di creare bellezza, di riaccendere la bellezza, di rimettere la spina nella presa… Un blog di poesia ha per titolo “La dimora del tempo sospeso”, titolo provocante per la realtà delle Case che è stato preso a prestito per un progetto che il Coordinamento Regionale delle Case Alloggio per persone con HIV/AIDS della Lombardia (C.R.C.A. Lombardia) ha realizzato, con il contributo della Regione Lombardia, Bando per l’erogazione di contributi a sostegno dei progetti presentati dalle associazioni senza scopo di lucro e associazioni di promozione sociale – Biennio 2012/2013, e con il sostegno di Caritas Ambrosiana, Caritas Bergamasca, Caritas Cremonese, Anlaids Lombardia, Gruppo Pro-positivo Beta2 e Lila Milano Onlus.
Ospiti, volontari e operatori sono stati coinvolti in laboratori di espressione poetica e di psicodrammatica da cui sono emersi frammenti, scintille in cui si parla di sé, delle proprie diffi coltà, sofferenze, speranze e desideri.
L’espressione poetica ha permesso di portare alla luce e esternare pensieri ed emozioni mai espressi a parole. Voci che si vuol far risuonare anche fuori dalle mura delle Case e dal circuito degli “addetti ai lavori”…
Buona lettura!