I dati riguardanti la povertà parlano chiaro: spesso a subire le conseguenze della povertà, nel nostro Paese, sono i bambini, le bambine e gli adolescenti.
In Italia sono 1,29 milioni i minori in povertà assoluta ovvero il 13,8% del totale (rispetto al 9,7% della popolazione totale).
La povertà è un pericolo che mina il futuro di milioni di minori che difficilmente potranno avere le risorse per riuscire a cambiare il proprio destino. La correlazione tra povertà e povertà educativa è fortissima e gli studi evidenziano come l’educazione è una delle poche vie d’uscita dalla spirale della povertà.
Ma quali sono i dati sulla scolarizzazione? Nel 2023 il 10,5% dei giovani tra i 18 e i 24 anni ha interrotto il percorso formativo con la licenza media. Questa povertà educativa si riflette nel lungo termine con l’aumento delle diseguaglianze, la difficoltà di integrazione e alimenta
il circolo vizioso della povertà che si trasmette di generazione in generazione. Senza risorse i minori non hanno opportunità culturali e ricreative, non possono accedere a un’istruzione di qualità e finiscono ai margini della società.
Un bambino che cresce in un contesto educativo impoverito, infatti, è meno esposto a stimoli culturali, sociali e formativi, il che
si riflette negativamente sulle sue capacità di apprendimento, sulla sua autostima e, in ultima analisi, sulle sue prospettive di vita. Ugualmente ampie e profonde sono le conseguenze della povertà educativa, che non riguardano solo i singoli individui, ma
la società nel suo complesso. Minori opportunità educative oggi, infatti, significano maggior rischio di abbandono scolastico, disoccupazione e marginalizzazione domani.
Affrontare la povertà educativa, quindi, non è solo una questione di
giustizia sociale, ma una necessità per costruire una società più equa e giusta. Alcune recenti indagini dimostrano come le famiglie più povere sono generalmente quelle con minore scolarizzazione e l’incidenza della povertà assoluta risulta doppia nei nuclei famigliari dove la persona di riferimento non ha conseguito un diploma di scuola superiore. Viene da sé che è necessario intervenire sulle istituzioni scolastiche, ma anche
mettere le famiglie più povere in condizione di poter mandare a scuola i propri figli. Spesso l’acquisto del materiale scolastico, dei libri, dei costi per la mensa o per le gite, diventa un vero rompicapo per far tornare il bilancio familiare.
Ma quanto costa mandare un figlio a scuola? Non ci sono dati precisi ma è possibile stimare che per la scuola primaria (elementari) il costo per il materiale scolastico, il grembiule, il fondo cassa della classe e le gite scolastiche si attesti intorno ai
330 euro all’anno. Per la scuola secondaria di primo grado si arriva a un costo di circa
400 euro l’anno, mentre per le scuole superiori
si superano i 600 euro l’anno.
Questi costi per tante famiglie che faticano ad arrivare alla fine del mese diventano una voce rilevante del bilancio familiare. Un bambino che non viene supportato con materiale scolastico di qualità e che non può partecipare alle attività complementari proposte dalla scuola, spesso
si sente emarginato e diverso dagli altri. Questo porta a un calo della propria autostima, alla segregazione e spesso si traduce in scarsi risultati che inducono ad abbandonare gli studi appena si esce dall’obbligo imposto per legge.
Il fenomeno dei NEET (ragazzi che non studiano e non lavorano) è allarmante ed è altresì pericoloso per la tenuta della nostra società. Non possiamo incidere su ogni aspetto di questa complessa problematica, ma
qualcosa possiamo fare.
Per questo motivo
abbiamo deciso di lanciare una raccolta fondi per donare materiale scolastico alle famiglie con bambini che frequentano gli Empori della Solidarietà di Caritas Ambrosiana per cercare di aiutare i minori nel loro percorso di crescita.
I kit scolastici che si possono donare
Penne, matite, pastelli e pennarelli: 18 euro
Penne, matite, pastelli, pennarelli e astuccio: 33 euro
Penne, matite, pastelli, pennarelli e quaderni: 60 euro
Penne, matite, pastelli, pennarelli, astuccio e quaderni: 75 euro
Penne, matite, pastelli, pennarelli, astuccio, quaderni e grembiule: 110 euro
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Causale: Kit scolastici
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