"Sono dappertutto. Li incontri in ogni angolo della diocesi. Sono disponibili per ogni emergenza. Hanno molte storie da raccontare. Non amano però farsi belli delle loro imprese. Sono gente seria: sanno che per ogni cosa ci sono regole, ci sono autorità competenti, ci sono criteri per distinguere quello che è opportuno da quello che si deve evitare.
Sono dappertutto in Diocesi: sono gli operatori e i volontari di Caritas Ambrosiana. Sono uomini e donne come tanti altri, di ogni età, di ogni paese, di ogni ceto e cultura. Sono uomini e donne come tanti. Non hanno un distintivo, non si distinguono per una divisa, non vantano titoli. Eppure sono riconoscibili.
Gli uomini e le donne di Caritas Ambrosiana si riconoscono perché hanno quel tratto che unisce letizia e compassione, fierezza e competenza, pazienza nell’ascoltare ed efficienza nell’aiutare: insomma è qualche cosa di unico.
È doveroso rendere grazie a tante persone che, come volontari e come operatori, sono stati in questi cinquant’anni il volto di Caritas Ambrosiana in ogni parte del territorio. Tutti dobbiamo una immensa gratitudine per il bene compiuto, per l’attenzione alle povertà di sempre e alle nuove povertà: sono un fuoco che provoca e incoraggia tutte le comunità e non voglio essere i delegati a fare quello che si può fare solo insieme.
In ogni caso in questa ricorrenza è doveroso esprimere il nostro grazie. Hanno contribuito a delineare il volto simpatico di una Chiesa antipatica. In effetti sembra di percepire che “la Chiesa” nei nostri tempi non goda di simpatia. Certo è utile, ma anche antipatica. Infatti il suo insegnamento è circondato di riserve e di sospetto, il Papa e il Vescovo sono destinatari di critiche e di lamentele, piuttosto che di interesse e di gratitudine.
Però, c’è la Caritas. In ogni angolo della Diocesi, di fronte a ogni problema insolubile, in ogni momento dell’anno, molti trovano la risposta che cercano proprio nel volto sorridente della signora Rosanna, nelle parole misurate del signor Giuseppe, nella intraprendenza intelligente del signor Tino. Persino il Comune e gli assistenti sociali hanno trovato in questi anni un aiuto affidabile proprio nella Caritas della parrocchia o della Comunità Pastorale o del Decanato.
C’è anche il rischio di pensare che Caritas e parrocchia siano due cose a sé stanti: la Caritas è utile, la Chiesa è irrilevante.
Invece sono proprio loro a dire le ragioni per cui sono contenti di “essere della Caritas”: sono cristiani e vanno a Messa alla domenica per ricevere grazia e forza di continuare, anche se “siamo sempre quelli, siamo sempre più vecchi, siamo sempre meno”.
Caritas Ambrosiana si distingue poi per l’efficienza della organizzazione centrale, l’applicazione a interpretare il momento e il territorio, a dialogare con le istituzioni, a lasciarsi provocare dalle emergenze.
Ci sono perciò molti motivi per celebrare il cinquantesimo anniversario. Ma, in fin dei conti, gli uomini e le donne di Caritas, della sede centrale, della costellazione di cooperative e iniziative, delle forme di presenza sul territorio non hanno bisogno di riconoscimenti e di applausi.
Si riconoscono anche per questo: non cercano ad ogni costo di apparire e di farsi riconoscere.
Così si pratica la carità in Caritas Ambrosiana e nella nostra diocesi: con una presenza che non fa beneficenza ma promuove, con una attività che non fa notizia, ma che si rivela provvidenziale, con una fede e una speranza che non amano la retorica, ma piuttosto la preghiera e l’intelligenza."
Mons. Mario Delpini,
Milano, 20 ottobre 2024
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Lo spazio della Carità nel tempo delle crisi (2004 - 2024)
Servizio, giustizia e pace (1974 - 2004)