Ogni volta che potevo da Mare Rouge, nel Nord Ovest di Haiti, andavo in capitale.
Anche se il viaggio era lungo e faticoso, sentivo il bisogno di andarci non tanto per la “bellezza” della capitale quanto per
il bisogno di incontrare persone per un dialogo, un confronto.
Due, fra le tante tappe che sempre facevo, erano le visite alla casa delle Piccole sorelle del Vangelo con la presenza di suor Luisa e a Kay Chal.
Era per me importante
poter godere di quei pochi momenti di dialogo con suor Luisa per un confronto sulla realtà in cui eravamo immersi, anche se tra la capitale e la provincia c’è una grande diversità.
Per me imparare a leggere le diverse situazioni che stavo vivendo da altri punti di vista (soprattutto da chi era li da più anni) era fondamentale.
Con lei ho condiviso i progetti con i Cantieri della solidarietà (parte del periodo vissuto dai cantieristi era presso la parrocchia dov’ero), attività di scambio di esperienze tra i giovani di Kay Chal e i giovani di Mare Rouge.
Quando è stato inaugurato il nuovo centro di Kay Chal, io ho preso in affitto, su suggerimento di suor Luisa la vecchia struttura di Kay Chal e ho messo un gruppo di universitari con l’intento di aiutarli nell’università e per non farli disperdere nella capitale. Un progetto non sempre facile ma comunque positivo ed entusiasmante. Il tentativo era anche quello di aiutare questi giovani ad inserirsi nelle attività della parrocchia e anche poter dare un aiuto al centro.
Nonostante tutti gli impegni
suor Luisa ha avuto uno sguardo anche su questi giovani e varie volte ci siamo confrontati sul cammino da farsi.
In questi giorni sto cercando di portare alla mente i tanti incontri e discussioni fatti con suor Luisa.
Il bene c’è e a saperlo comunicare e far conoscere (non per vana gloria) forse serve a consolidare un po’ di più i cuori delle persone schiacciati da tante notizie negative, senza attendere un’altra tragedia per sapere
quanto bene si fa in silenzio.
don Claudio Mainini, 1° luglio 2022 |