UN BENVENUTO A 5 PROFUGHI AFRICANI A MILANO PER LAUREARSI
GLI OSPITI STUDIERANNO ALLA STATALE E ALLA BICOCCA
GRAZIE AI CORRIDOI UNIVERSITARI APERTI CON L’ETIOPIA
FONDAMENTALE IL RUOLO DELLE FAMIGLIE TUTOR
«Se un anno fa mi avessero detto che sarei venuto a Milano a studiare, non ci avrei ma creduto. Per me questa è una straordinaria opportunità. Ce la metterò tutta», dice via zoom dall’albergo dove sta facendo la quarantena,
Ubahle, appassionato di medicina molecolare, che studierà biotecnologia medica alla Statale.
«Non vedo l’ora di conoscere Milano, i nuovi compagni e buttarmi a capofitto sui libri», dice
Tekie, un’altra vincitrice del bando, che studierà scienze marine alla Bicocca.
Il programma
Unicore - University Corridors for Refugees è stato avviato in via sperimentale nel 2019, grazie all’impegno di
Caritas Italiana, insieme al
Ministero degli Affari Esteri e della
Cooperazione Internazionale, l’
UNHCR, la
Diaconia Valdese, il
Centro Astalli,
Gandhi Charity e una vasta rete di partner locali. In tre anni sono stati coinvolti 28 atenei che hanno messo a disposizione oltre
70 borse di studio per altrettanti studenti. Grazie a questa iniziativa quest’anno 45 rifugiati hanno avuto la possibilità di studiare negli atenei italiani.
Il progetto consiste nel r
ilascio di visti di ingresso per motivi di studio per studenti che siano titolari di protezione internazionale in Etiopia. La selezione viene fatta, attraverso un bando pubblico, dall’Università in base a requisiti accademici e motivazionali. L’ateneo si occupa dell’inserimento del beneficiario nel contesto universitario, sostenendo i costi di vitto, alloggio e borsa di studio. Le Caritas diocesane con Diaconia Valdese si interessano dell’accompagnamento, inserimento, sostegno all’integrazione. Gli operatori di Caritas Italiana, insieme agli altri partner e ai funzionari dell’UNHCR presenti in Etiopia fanno conoscere questa opportunità alla popolazione rifugiata.
«
Accoglieremo questi nuovi ospiti lunedì, dopo aver festeggiato la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato. È una bellissima coincidenza. La crisi in Afghanistan, con le immagini terribili che ci hanno sconvolto, ci ha fatto cogliere tutta la disperazione di chi è costretto a scappare dal proprio Paese. Purtroppo nel mondo ci sono anche molte altre tragedie: è nostra responsabilità non voltarci mai dall’altra parte», ha sottolineato
Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana.