«Né coi no Expo né con chi pensa alla fiera commerciale: noi ci siamo per far ascoltare ai grandi la voce dei poveri»
«Noi siamo in Expo per portare dentro il sito la voce dei poveri. Expo non potrà sostituirsi ad istituzioni come l’Onu per prendere l’iniziativa contro la fame nel mondo, ma i 132 paesi e le aziende che verranno ad Expo possono prendere delle decisioni. Ed è a loro che vogliamo far ascoltare le richieste degli esclusi. Tra i no Expo e quelli che pensano che l’Expo debba esser solo una fiera commerciale c’è Caritas, che ha scelto per la prima volta nella sua storia di partecipare a un’esposizione universale per essere coscienza critica». Lo ha detto questa mattina Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione dell’attività di Expo durante il semestre dell’esposizione.
«Già dal 2012 stiamo lavorando sui temi al centro dell’esposizione. Attraverso la nostra rete internazionale stiamo cercando di proporre ad ogni paese del mondo una legge sul diritto al cibo, felice convergenza con quello che sta facendo il governo italiano con la carta di Milano – ha sottolineato Gualzetti, ricordando le iniziative a livello locale: il Refettorio ambrosiano, «che rimarrà come opera di solidarietà anche dopo Expo», e una vasta campagna di sensibilizzazione sulla sovranità alimentare, il furto di terra che minaccia i piccoli agricoltori, l’accesso all’acqua che ha già prodotto nella sola Diocesi di Milano «oltre 250 incontri, dibattiti cineforum nelle comunità locali e molti altri in tutta Italia».
Caritas sarà presente a Expo con un percorso multimediale che mette a tema l’esperienza della condivisione all’interno di una struttura architettonicamente evocativa.
L’Edicola, questo il nome del luogo, sarà il fulcro di un palinsesto culturale sul tema “Dividere per moltiplicare. Spezzare il pane”, inspirato al noto episodio evangelico.
L’Edicola
Collocata nei pressi dell’ingresso, in una posizione molto visibile lungo il decumano, l’Edicola, realizzata dallo studio Piuarch, si presenta come un cubo spezzato che declina anche architettonicamente l’idea della condivisione come ricchezza. L’involucro è il rivestimento esterno di un’idea che trova poi espressione all’interno. I visitatori, varcata la soglia, non saranno semplici spettatori, ma protagonisti di un’esperienza multimediale. Ascoltando messaggi, vedendo immagini, percepiranno con i loro sensi in che modo possa trasformarsi in realtà un messaggio paradossale come quello evangelico.
Il percorso si svilupperà lungo diversi ambienti, ognuno dedicato ad un’esperienza specifica. Al centro di questo itinerario è stata immaginata anche l’esposizione di un’opera d’arte: l’installazione Energia, realizzata nel 1973 dall’artista tedesco Wolf Vostell, pioniere della video arte, una delle figura artistiche che proprio per il suo impegno civile ha ottenuto lo scorso anno un importante riconoscimento postumo in una grande cerimonia al Museo del Muro di Berlino, il Premio Internazionale Per la Difesa dei Diritti Umani
, assegnato da Henry Kissinger.
L’opera proveniente dal museo voluto dallo stesso artista a Malpartida nella regione dell'Estremadura in Spagna è costituita da un’automobile Cadillac cinta da forme di pane. L’accostamento irriverente tra uno status symbol e il bene di prima necessità per antonomasia rappresenta una denuncia contro la società consumista.
L’esperienza individuale di ognuno diventerà collettiva e vivrà poi sulla rete anche fuori e dopo Expo. Al termine del percorso, infatti, ad ogni visitatore sarà poi chiesto di registrare il proprio video messaggio. Il contributo sarà montato insieme a quello degli altri visitatori a formerà un collage di racconti in tante diverse lingue del mondo, eredità spirituale collettiva di questa esperienza che sarà poi condivisa e dunque moltiplicata sui social media.
Il Palinsesto culturale
L’Edicola sarà il fulcro di un programma di eventi che Caritas svilupperà nei sei mesi dell’esposizione: 11 convegni con un centinaio di esperti e testimoni provenienti da tutto il mondo sui temi della fame, del diritto al cibo e all’acqua, dei paradossi alimentari, delle migrazioni e della guerra, come effetti di un’iniqua distribuzioni di risorse.
Leggi il palinsesto completo.
La data simbolica di inaugurazione di questo programma sarà l’Expo Day di Caritas: martedì 19 maggio, durante il quale si riuniranno i rappresentanti delle 164 Caritas nazionali che aderiscono alla confederazione internazionale per presentare i risultati della campagna globale contro la fame nel mondo “One human family, food for all”. In quell’occasione saranno presentati sette progetti modello contro la fame nel mondo, sette buone prassi, una per ognuna delle grandi aree geografiche in cui è divisa la confederazione: Africa, Asia, Medio Oriente e Nord Africa, Europa, America Latina, Nord America, Oceania.
Il programma di eventi accompagnerà iniziative di sensibilizzazione sul territorio, nelle comunità ecclesiali, già realizzate nei mesi precedenti e che continuerà anche durate il semestre espositivo.
L’opera segno
L’esposizione universale di Milano su un tema così decisivo come quello dell’alimentazione avrà un senso solo se lascerà alla città prima di tutto un’eredità etico morale. Per questa ragione Caritas si è impegnata a gestire nei prossimi anni, una volta terminata Expo, un nuovo spazio di solidarietà e di cultura contro lo spreco alimentare: il Refettorio Ambrosiano.
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