Lo stato dell'immigrazione in Lombardia - Esperienze e proposte

Le esperienze delle Chiese/Caritas lombarde
Le Chiese e le Caritas lombarde sono impegnate nell’accoglienza dei migranti richiedenti-asilo (cosiddetti profughi, termine generico e piuttosto impreciso) sia in convenzione con le Prefetture su finanziamento del ministero dell’Interno, che fuori convenzione, con spese totalmente a proprio carico (ad esempio per le persone uscite dai Centri di accoglienza straordinari, arrivate nei Centri di ascolto delle povertà, nelle mense, per le docce, nei dormitori o in altri Centri di accoglienza non convenzionati).

In una logica sussidiaria, con grande senso di lealtà e di responsabilità, le Caritas diocesane hanno dato seguito anche alle attese dello Stato e delle Istituzioni, in difficoltà nel dare una risposta ai bisogni, realizzando grazie ai contributi pubblici ricevuti, un sistema di ospitalità diffusa, a piccoli gruppi, in Parrocchie e in ambienti di proprietà ecclesiastiche, d’intesa e in collaborazione con il volontariato e le comunità locali, avviando percorsi attenti anche alla massima responsabilizzazione delle persone ospitate e delle comunità ospitanti.

Le Chiese e le Caritas lombarde pongono dunque una domanda e un appello forte alle Istituzioni: a quale destino sono consegnati i migranti salvati dal naufragio nel Mediterraneo? Si sta manifestando, infatti, una grave incongruenza tra il tempo, le energie e le risorse impiegate nel soccorso in mare e il risultato conseguito. Bisogna quindi pensare e mettere in pratica nuove soluzioni, che non si costruiscono evidentemente con i muri, né, com’è stato ipotizzato, con l’affondamento delle imbarcazioni nei porti di partenza, con le espulsioni, e, tantomeno, con la propagazione dell’odio e del conflitto pseudo-religioso.

Certo, costa molto anche accogliere. Tuttavia, dopo aver accolto per mesi e anni siamo, aver profuso energie e risorse, sarebbe davvero uno spreco “congedare” queste persone “sulla strada”, lasciandole senza prospettive e perciò esponendole a grave rischio di emarginazione, sfruttamento da parte di organizzazioni illegali e a condizione di pericolo per sé e per la popolazione.
 
Proposte e istanze
Di fronte a un fenomeno storico internazionale di tale portata, nessuno è evidentemente in grado di proporre facili e rapide soluzioni - prive di costi da sostenere (non solo economici) - a problemi di enorme complessità. Neppure ovviamente la Chiesa le possiede. E tuttavia, alla luce del Vangelo e del Magistero, avvalendosi delle esperienze quotidianamente maturate, le Caritas delle Diocesi lombarde sentono di dover esprimere al livello politico qualche indirizzo e premurosa istanza ai propri interlocutori -  lo Stato Italiano e la Regione Lombardia  per le rispettive competenze sul tema dell’immigrazione -  consapevoli tuttavia che la portata del fenomeno deve coinvolgere ben più alti livelli istituzionali:
  • Alla Regione Lombardia va il particolare appello per la ricezione dello spirito di queste note e per la massima collaborazione tra livelli istituzionali nella ricerca del maggior bene delle comunità.
  • Allo Stato Italiano ci rivolgiamo per dire che la distinzione tra (potenziali) rifugiati e non rifugiati non regge più. O meglio: la misura di discrimine adottata (sin dal 2011) non l’abbiamo mai condivisa. Oggi siamo tutti meglio in grado di vedere gli esiti dell’applicazione di tale discrimine, con i problemi e i rischi che stiamo dichiarando pubblicamente.
  • Proprio per ovviare a questi rischi chiediamo di introdurre accanto al permesso di soggiorno per ragioni politiche, velocizzando e semplificando l’iter per l’accertamento e il riconoscimento dello status oggi ancora troppo lento, di introdurre anche un permesso di soggiorno per ragioni umanitarie a tempo prestabilito (es. un anno) con spiccate finalità di studio-formazione e di ricerca lavoro, incentivando Enti di terzo settore e privati (anche famiglie) ad offrire la garanzia transitoria dell’alloggio.
  •  Riteniamo che solo in un molto più ristretto numero di casi  (impossibilità di asilo, mancata accettazione delle opportunità, fallimento del progetto migratorio…) andrebbe applicata la misura del rimpatrio. Ma poi andrebbe effettivamente eseguita raggiungendo accordi con i Paesi di provenienza e potenziando il rimpatrio assistito in condizioni di sicurezza e nel rispetto della dignità delle persone.
  • Con tali criteri andrebbe decisamente riorganizzato e finanziato il sistema di accoglienza: innanzitutto trasformato da straordinario (attuale modello CAS) in permanente (sul modello SPRAR), come peraltro dichiarato negli intenti del ministero degli Interni. Pensando per lo più a piccole strutture di accoglienza (ad esempio di massimo 10 persone), quanto più diffuse e radicate nei quartieri e nei territori, con il mandato di preparare un’effettiva ed utile integrazione.
  • Il momento storico, oltre che le convinzioni del cuore, ci incoraggiano a suggerire una maggiore disponibilità e apertura istituzionale all’accoglienza, convertendo l’emergenza in pianificazione degli ingressi in maniera quanto più sicura. Si può perciò con più coraggio incentivare l’ingresso “mirato”, per casi di particolare necessità ma anche per potenzialità, attraverso i “canali umanitari”, dai campi degli sfollati nelle zone più calde e geograficamente più vicine del nostro Paese.
  • Quanto qui espresso porta a una complessiva rivisitazione dei meccanismi di legge che regolano l’immigrazione in Italia e, in primo luogo, il definitivo superamento dell’impianto della legge Bossi-Fini.
  •  Un’ultima nota non può che riguardare la delicata condizione dei migranti minori non accompagnati (sempre più giovani anche di 12-13 anni): con grande apprensione e commozione assistiamo all’incremento dei numeri, alle difficoltà di collocazione nei centri di accoglienza deputati, alle “sparizioni” di molti di loro. Anche e particolarmente sui minori chiediamo alla nostra Regione un grande sforzo di umanità e d’investimento sul futuro per quanto questi giovani possono dare al nostro Paese. La via, ancora, ci appare quella dell’accoglienza, incrementando piccole e diffuse strutture accreditate allo scopo, con spiccate finalità d’integrazione, sostenendo i Comuni disponibili.
 
Conclusione
Le energie che le Chiese/Caritas delle Diocesi lombarde stanno, per natura propria, profondendo per l’accoglienza di migranti forzati nel nostro Paese e nei nostri territori, in questo momento davvero storico, le motiva a offrire ai livelli politici- istituzionali e all’opinione pubblica in genere, con rispetto, lealtà, ma pure con determinazione, rilievi e “parole nuove” per un coraggioso approccio al fenomeno migratorio: strutturalmente più aperto, capace di dare risposte immediate a problemi altrimenti gravi e insolubili e, in prospettiva, a generare una comunità quanto più integrata, non solo per il bene dei migranti, ma anche per il bene e lo sviluppo dei territori.
“Si tratta di privilegiare le azioni che generano nuovi dinamismi nella società e coinvolgono altre persone e gruppi che le porteranno avanti, finché fruttifichino in importanti avvenimenti storici… con convinzioni chiare e tenaci”. (Evangelii gaudium).
    
 
Firmato i Direttori delle Caritas della Lombardia
Caritas di Bergamo, Brescia, Como, Crema, Cremona, Lodi, Mantova, Milano, Pavia, Vigevano
newsletter
Iscriviti alla nostra newsletter
Regali solidali
EVENTI E INIZIATIVE
14/09/2024
Convegni

Convegno Caritas Decanali 2024

Farsi prossimo per essere pellegrini di speranza

26/09/2024
Iniziative

Serata informativa sull'affido familiare dei Minori Non Accompagnati

Serata informativa per approfondire il tema dell'affido familiare dei minori non accompagnati

01/10/2024
Iniziative

CORSIE D'EMERGENZA

Aperte le iscrizioni per il corso Corsie d'emergenza. CORSIE D’EMERGENZA è un percorso esperienziale e formativo sul tema della gestione delle emergenze promosso da Caritas Ambrosiana. Scopri di più...

15/10/2024
Iniziative

Avvento 2024 webinar progetti

Iscriviti alla diretta streaming del webinar di presentazione dei progetti di Avvento di Carità 2024 in programma martedì 15 ottobre. Con interventi dal Brasile, Sud Sudan e Uganda da parte dei responsabili dei progetti.

EDITORIALE

Del Direttore: 
Luciano Gualzetti



 
Sulla salute nessun azzardo, è tempo di responsabilità
Nel 2023 la somma raccolta in Italia dal gioco d’azzardo ha raggiunto un nuovo record, salendo a quota 147,7 miliardi di euro... Leggi qui

IN EVIDENZA
Tabella trasparenza
Trasparenza 2023

Ai sensi di quanto previsto dalla legge 124/2017, si comunica quanto la Fondazione Caritas Ambrosiana ha ricevuto nel corso dell’anno 2023 dalla pubblica ammini ...

La nostra offerta
Numero dedicato donatori
Vuoi fare del bene? Chiamaci...

02.40703424 è il nuovo numero da chiamare per sapere come fare del bene... meglio! Chiama il nostro numero dedicato ai donatori Caritas, riceverai tutte le info ...

Progetti in evidenza