L’arcivescovo di Milano,
Mons. Mario Delpini, inaugurerà venerdì 23 settembre (ore 19), l’Emporio della Solidarietà di Seregno (Mb), il 15° nella diocesi ambrosiana. Realizzato all’interno della
Casa della Carità di via Alfieri, promossa dalla locale Comunità pastorale, l’Emporio ne completerà – a un anno dall’apertura – l’offerta di servizi. Il minimarket rafforzerà gli aiuti alimentari e materiali che la Caritas cittadina assicura a 130 nuclei famigliari, cui negli ultimi mesi si sono aggiunte una cinquantina di famiglie di profughi ucraini.
L’Emporio seregnese (realizzato anche grazie ai contributi del Comune, della Fondazione Guido Venosta e della Fondazione della Comunità di Monza e Brianza, oltre al lascito di un sacerdote locale) si propone di supportare, in una prima fase, circa
50 nuclei famigliari dell’intero decanato, per giungere poi a numeri più elevati. Sarà aperto tre volte alla settimana in diverse fasce orarie e gestito grazie all’impegno di circa
30 volontari (sui 120 operanti nella Casa della Carità). Il meccanismo di accesso sarà quello classico: selezione dei beneficiari da parte dei centri d’ascolto Caritas, assegnazione di una tessera a punti, accesso alla spesa per un periodo di tempo determinato (e funzionale a un effettivo miglioramento delle condizioni di vita).
Negli ultimi mesi, il servizio reso dagli Empori della Solidarietà che fanno riferimento a Caritas Ambrosiana si è intensificato.
Nel 2022 (dati aggiornati al 30 giugno), le persone ammesse alla spesa sono state 15.400 (+4,39% rispetto all’analogo periodo del 2021), appartenenti a 4.864 famiglie (+ 8,81%). I beni distribuiti – alimentari, per l’igiene personale e della casa – sono ammontati a oltre
767 tonnellate (22,88% in più rispetto ai primi sei mesi 2021):
aumentano i beneficiari, ma anche l’intensità dell’aiuto da garantire a ciascuno di essi.
«Negli Empori – sintetizza
Luciano Gualzetti, direttore Caritas – cerchiamo di far evolvere l’aiuto alimentare da un modello assistenziale a uno che valorizzi dignità e autonomia del beneficiario. Ce n’è bisogno, anche in una fase storica in cui le richieste aumentano a causa dell’impennata dell’inflazione e del peso delle utenze sui bilanci individuali e famigliari. Gli Empori sono strumento di sostegno diretto e, indirettamente, di prevenzione dell’indebitamento. Ma anch’essi devono fare fronte a sfide rilevanti: diminuzione, negli ultimi mesi, delle donazioni private; approvvigionamenti (da Agea e dalla grande distribuzione) ridotti a parità di budget investito, a causa dell’aumento dei prezzi dei prodotti; inasprimento dei costi di gestione. Caritas farà tutto il possibile per salvaguardare la capacità di intervento degli Empori (e delle 14 Botteghe loro associate), ma ha bisogno della generosità di comunità e cittadini».
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