Siamo il frutto dei nostri incontri. Lo siamo a livello individuale. Ma anche di specie. Al contrario di molti animali, gli uomini non possono essere distinti in razze, perché - a differenza ad esempio degli scimpanzé - agli albori della nostra storia scendemmo dalle piante e iniziammo a spostarci e, spostandoci, a mescolarci tra noi.
Secondo alcuni recenti studi sul genoma umano, proprio l’incontro tra individui con patrimoni genetici differenti ci ha resi quello che siamo lungo la nostra millenaria storia evolutiva.
Anche nella nostra storia personale sono stati proprio gli incontri con gli altri a farci progredire, nella consapevolezza di chi siamo, a farci conoscere qualcosa di nuovo del mondo, ad aprirci la mente e renderci migliori.
Oggi la narrazione delle migrazioni sottolinea più gli aspetti negativi che positivi. Alcuni drammatici fatti di cronaca suggeriscono l’idea che la convivenza sia impossibile o che comunque ci sia più da perderci che da guadagnarci. Questa rappresentazione a senso unico alimenta la paura verso chi ha un colore delle pelle diverso, appartiene ad un’altra cultura, prega un altro Dio.
Dopo essere scesi dalle piante, millenni di anni fa, per diffonderci nel mondo, è come se volessimo risalirci, erigendo muri per difenderci dagli altri.
E’ questo il nostro destino? Gli altri, sempre diversi, sono una minaccia? Storditi dal rumore dell’albero che cade, non stiamo diventando incapaci di ascoltare le migliaia di fili d’erba che crescono?
Un modo per sconfiggere la paura è ripartire dalla vita quotidiana.
Condividi con noi i buoni incontri che quotidianamente ti capita di fare con una persona diversa per colore della pelle, cultura, religione, storia. Un incontro avvenuto nel tuo quartiere. In parrocchia. A scuola. In un campo da calcio. Al lavoro. Ovunque.
Siamo tutti in viaggio. Sii orgoglioso di essere umano, scegli di non fare la scimmia.
Partecipa al social contest di Caritas Ambrosiana “Scendi dalla pianta”. In palio un viaggio in Kenya per due persone alla scoperta di gente, culture e luoghi splendidi.
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