Un mese dopo, ancora alle prese con il fango, l’umidità, la rovina delle cose, un’emergenza privata e pubblica diffusa in mille strade, in mille alloggi, in mille luoghi del vivere e del lavorare insieme. Le popolazioni dell’Emilia Romagna, colpita nella notte tra il 16 e 17 maggio da un’alluvione catastrofica, hanno manifestato coraggio e spirito di resistenza invidiabili, ma continuano – e per lungo tempo continueranno – ad
aver bisogno di un sostegno importante. Quello che Caritas Ambrosiana, all’interno del coordinamento nazionale,
assicura da un mese, e si ripromette di assicurare a lungo.
Gli operatori dell’Area emergenze di Caritas Ambrosiana lavorano a supporto del Centro di coordinamento interdiocesano Caritas, che da Faenza orchestra interventi nelle diocesi colpite (oltre a Faenza-Modigliana, anche Cesena-Sarsina, Forlì-Bertinoro, Imola e Ravenna-Cervia). La rete Caritas ha messo a disposizione strumenti specifici, ottenuti anche grazie a generose donazioni, per fronteggiare i danni da allagamento: circa 60 deumidificatori, 25 idropulitrici elettriche e 6 a benzina, 15 aspiraliquidi, 12 gruppi elettrogeni (cui si aggiungono pale, carriole, altri materiali).
Queste attrezzature vengono utilizzate da squadre di volontari che intervengono nelle abitazioni, sulla base dei bisogni delle famiglie in maggiore difficoltà, raccolti e segnalati dalle Caritas locali.
I volontari ambrosiani alternatisi nei territori alluvionati,
circa 60, sono stati soprattutto giovani, dai quali è pervenuta una sorprendente e generosa risposta solidale: insieme a colleghi locali e di altre parti d’Italia hanno spalato, pulito, asciugato, disincrostato, e insieme ascoltato (riportando bisogni) e confortato centinaia di persone e famiglie. A cui hanno distribuito anche
un migliaio di kit per la pulizia della casa, altrettanti per l’igiene del corpo e altrettanti con aiuti alimentari.
Sulla base della conoscenza del territorio maturata, ora
Caritas Ambrosiana intende confermare e potenziare, in accordo con Caritas Italiana e la delegazione regionale Caritas dell’Emilia Romagna,
il proprio impegno a favore delle popolazioni alluvionate. Continueranno a essere resi disponibili volontari (chi fosse interessato, può scrivere a
emergenze@caritasambrosiana.it), organizzando anche le disponibilità provenienti da fondazioni e aziende lombarde e sviluppando in futuro esperienze di servizio sui fronti dell’aggregazione, dell’educazione, del supporto psicologico.
Sul versante delle infrastrutture, invece, verranno condotte sino a quando sarà necessario le azioni di ripristino di edifici, ma già si pensa a interventi su strutture di interesse pubblico e uso collettivo: la prima radicalmente ristrutturata, a partire dalle prossime settimane, sarà il centro diurno anziani “Cimatti” di Faenza, invaso nei giorni dell’alluvione da 6-7 metri d’acqua, ma che deve presto tornare a ospitare la trentina di anziani parzialmente autosufficienti, ai quali una cooperativa sociale collegata alla Caritas diocesana garantiva da anni servizi, relazioni, sollievo, qualità di vita. Valori che l’azione Caritas intende ripristinare, mettendosi alle spalle la condanna del fango.
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CAUSALE OFFERTA: Alluvione Emilia Romagna
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